La Chiesa parrocchiale
La Chiesa Parrocchiale di S. Evasio V. M. di Pedrengo è stata consacrata il 4 agosto 1919. Nei primi anni del ‘900, l'antica chiesa parrocchiale non rispondeva più alle necessità della comunità che in quel periodo ebbe un notevole incremento demografico. Il parroco dell’epoca, don Vincenzo Pendezza, decise di far costruire accanto all’antica chiesa parrocchiale, un nuovo edificio di culto, il progetto fu affidato all’architetto, don Antonio Piccinelli, dopo la sua morte i lavori furono conclusi da Elia Fornoni.
Nell'ottobre del 1902, durante i lavori di costruzione un lato della chiesa crollò, causando due vittime. I lavori proseguirono a rilento, e la chiesa fu aperta al culto soltanto nel 1914 con la benedizione dell’altare maggiore, che fu traslato dalla vecchia chiesa a quella nuova. Lo scoppio della Prima guerra mondiale causò altri ritardi nei lavori che furono ultimati solamente nel 1919 quando avvenne la consacrazione che fu impartita dal vescovo Luigi Maria Marelli.
Nel 1935, don Giovanni Locatelli, fece ultimare la facciata incaricando il celebre architetto Romolo Squadrelli famoso per avere progettato il Grand Hotel e il Casinò di San Pellegrino di progettare il sacrato della chiesa. Sulla sommità del nuovo sacrato, furono poste le statue del Cristo Re e di due angeli opere eseguite dallo scultore Cesare Archenti.
Al termine della Seconda guerra mondiale, il parroco don Pio Casari, incaricò i pittori Emilio Nembrini e Ferdinando Anghileri, di affrescare la volta e il presbiterio.
La chiesa presenta una pianta rettangolare a navata unica con volte a botta ed è divisa da lesene complete di zoccolatura e capitelli che reggono il cornicione, in sei campate.
Dipinti di pregio sono custoditi all’interno della Parrocchiale, spiccano i quattro martiri di S. Andrea, S. Pietro, S. Bartolomeo e S. Stefano, opere di Luca Giordano. Altre opere degne di nota sono: Il riposo durante la fuga d’Egitto del Pesarese e la serie dei misteri del S. Rosario del Lucchese.
Nel 1979 a causa di un incendio, la porta lignea della chiesa andò distrutta, fu perciò commissionata allo scultore Egidio Sartori, l’attuale monumentale portale in bronzo che fu inaugurato nel 1981.
Diego Marchesi